Pubblicato in: Riflessioni

In viaggio

Mi ritrovo spesso a immaginare la mia vita come se fosse… Un treno.
Talvolta sono un Frecciarossa, che va veloce, senza fermarsi mai, dritto verso l’obiettivo.
In altre occasioni, invece, mi sento come un treno a vapore. Sbuffo un sacco e vado avanti a fatica!

Sul mio treno sono saliti tanti passeggeri, nel corso degli anni.
Qualcuno, senza neppure prendere il biglietto. Prima che me ne accorgessi e lo invitassi – più o meno gentilmente – a scendere, è passato parecchio tempo.

C’è chi si è buttato giù dal treno in corsa, senza neppure annunciare la propria decisione. Passeggeri che, così come sono apparsi, sono svaniti, lasciando un vuoto dentro me.

C’è anche chi è sceso e poi ha deciso di risalire a bordo, qualche stazione più avanti.

Qualcuno – pochi – si è seduto comodo e ha deciso di godersi il viaggio insieme a me.

Certe partenze inaspettate mi hanno fatto male. E non è facile neppure cacciare chi si siede senza biglietto, ve lo assicuro!

Non è semplice – e mi è successo tante volte, ve lo assicuro – affrontare un pezzo di questo viaggio che è la vita con i vagoni completamente vuoti, desolati, silenziosi.

Da quando è nato mio figlio, so che questo non accadrà più. Lui è sempre al mio fianco, a controllare – per quanto sia possibile! – i comandi di questo folle treno che è la vita, insieme a me. Prima o poi anche lui deciderà di scendere (e speriamo che almeno avverta prima), e mettersi al comando di un treno tutto suo, sui binari che sceglierà, e che, ne sono sicura, lo porteranno verso destinazioni bellissime.

A mio figlio spiego sempre che tutte le persone che sono salite sul mio treno hanno avuto importanza nella mia vita. Sì, anche chi ho dovuto mandare via o chi è sceso senza avvertire, per sparire poi nel nulla. Sì, ho riaccolto con piacere anche chi è sceso e poi ha deciso di risalire a bordo.

Tutte queste persone hanno affrontato un pezzetto del viaggio insieme a me. Non importa se qualcuno non se la sente di continuare.
Le persone ci accompagnano fino a quando se la sentono, fino a che trovano il viaggio di loro piacimento. O finché non siamo noi a decidere che è giunta l’ora di fare a meno di loro.

Durante il tragitto – breve o lungo che sia, poco importa – che affrontiamo insieme, ci doniamo qualcosa a vicenda.

E va bene così.

Ho imparato ad accettarlo.
Ho compreso che questo viaggio è imprevedibile. Che i passeggeri vanno trattati bene, ma che non posso obbligare nessuno a restare.

E che bisogna godersi il viaggio. Insieme a chi vuole accompagnarci, ma anche imparando a guardare il panorama da soli, in silenzio.

L’importante è non smettere mai di credere che alla prossima stazione ci stia aspettando qualcosa per cui valga la pena continuare ad andare avanti.

Autore:

Perennemente alla ricerca della Vita.

4 pensieri riguardo “In viaggio

  1. A me è capitato pochissime volte di far scendere qualcuno dal mio treno, anche quando se lo sarebbe ampiamente meritato. Dipende dal fatto che in passato ho dovuto sopportare lunghi periodi di terribile solitudine, ho una paura folle di ritornare in quella situazione e quindi pur di evitare questo rischio ci penso 10.000 volte prima di scaricare qualcuno.

    1. Io credo fermamente al detto “meglio soli che male accompagnati”… Io ho passato grandi periodi della mia vita da sola, ma ho imparato a stare bene anche da me. A volte per stare bene è necessario lasciare andare chi ci fa stare male! Molte compagnie sono tossiche. L’importante è riuscire a distinguere per chi vale la pena combattere e per chi, invece, no! 🙂

      1. Farò tesoro delle tue parole. Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post, anch’esso sentitamente autobiografico… spero che ti piaccia! 🙂

  2. Mi piace il tuo modo di vedere la vita 🙂 Anche io la vedo spesso come un viaggio, un nastro che si snoda nel tempo e che è stato caratterizzato da tante fasi, tanti colori, persone diverse, avventure diverse (non tutte piacevoli).
    L’importante è andare sempre avanti!

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