Mi rendo conto che la mia vita è sempre una perenne attesa, una ricerca di qualcosa che non riesco a raggiungere, almeno non facilmente come (all’apparenza) riescono le altre persone.
Non sono mai stata in grado di vivere e godermi appieno “il momento”. La mia esistenza è scandita da conti alla rovescia. E una volta che il tempo è scaduto, via!, si riparte con un’altra attesa. Quest’anno è stato pieno di attese. Ho trascorso l’inverno e la primavera a contare i giorni che separavano me e Marito da questa o quest’altra visita medica. E poi il conto alla rovescia per l’inizio della PMA, per il trasferimento embrionale, per il test di gravidanza… E quando finalmente credevo di aver finito di aspettare… Ho scoperto che era stata soltanto un’illusione. Non avevo più niente in cui credere, niente da programmare, niente da aspettare, niente in cui sperare!
Il prossimo tentativo di PMA mi sembrava tanto lontano, e invece… Ci siamo. Quasi.
In questi giorni c’è l’ennesima attesa che mi tormenta. Quella delle Malefiche Rosse, il cui arrivo mi permetterà finalmente di capire quando dovrò iniziare il mio amatissimo Gonal. Ne ho ben 5 confezioni in casa… Mi ero scordata che me ne erano avanzate dal primo tentativo e sono andata a prenderne altre all’ospedale – oh, quando la roba è gratis non si sta mica tanto lì a controllare! In realtà non vedo l’ora di tornare in ospedale a restituire le confezioni extra urlando: “Ora non mi servono più!!”
Ho abbastanza elementi a disposizione per dichiarare con certezza quasi assoluta che le Malefiche stanno per arrivare.
L’altra sera, non ricordo neppure per quale motivo, mentre preparavamo la cena ho iniziato ad inveire contro Marito, poi mi sono chiusa in camera e mi sono stesa sul letto a piangere, così, senza sapere perché. Dopo un po’ sono tornata al piano di sotto, ho mangiato come se niente fosse e mi sono messa sul divano con Marito a coccolarlo come se non fosse successo niente.
Stamattina ho preteso che Marito mi accompagnasse in centro a fare shopping. Sentivo di avere assolutamente bisogno di un paio di scarpe nuove. Non appena sono salita in macchina ho deciso che non mi andava più di comprarle e sono stata assalita dal desiderio di andare a pagare l’assicurazione della macchina.
Ah, e quando una delle mie bimbe pelose mi ha messo le zampette addosso, sporcandomi i jeans, io mi sono messa a piangere come una disperata, come se quella macchietta di fango fosse la rovina della mia esistenza… Per poi chiedermi, dopo diversi minuti di delirio: “E se li mettessi in lavatrice, ‘sti cazzo di jeans?”
Insomma, direi che ci siamo. Aggiungo che la mia faccia al momento sembra quella di un’adolescente, mi spuntano brufoli a go-go, come mi accade sempre tra l’ovulazione e l’arrivo delle MR (ma ora la situazione è persino peggio del solito – effetto collaterale dell’Enantone?)
Eppure non arrivano. Dai, su, muovetevi! Voglio vedere il sangue (bleah), voglio sentire i crampi, voglio rotolarmi dal dolore, ma, soprattutto, voglio iniziare ‘ste cavolo di punture! Non vedo l’ora di guardare Marito sudare freddo mentre tiene tra le mani tremanti la siringa per bucarmi la pancia!
Voglio ancora andare fuori di testa per colpa degli ormoni, voglio vedere quei puntini luminosi che entrano nel mio corpo, voglio sperare, voglio contare i giorni che mi separano dal test di gravidanza, voglio ridere ed essere felice vedendolo positivo, voglio che questa volta la felicità duri per sempre, e non per 72 ore…!
Insomma, mi risulta un po’ difficile fare dei conti alla rovescia se NON SO da quando farlo partire, ‘sto benedetto conto. Quindi, per favore, non tiratevela troppo e arrivate al più presto. Lo so, lo so che di solito vi prego di non arrivare, ma cercate di capire che ora la situazione è diversa. Tanto sono consapevole di non poter rimanere incinta naturalmente, lo so che prima o poi arriverete, perciò cercate di non farvi attendere troppo, ok? Dai, che qua c’è qualcuno che ha voglia di bucarsi. Sono in crisi di astinenza da Gonal. Altro che “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” o “Trainspotting”. Dovrebbero fare un film sulle donne dipendenti da ormoni.
Io domani ho il trasloco (è così che lo chiamo) dal vetrino alla pancia…. Considerato quanto sono stata male, anche e specialmente al Pick Up, ammetto di avere un po’ di fifa. Gli ospedali mi danno la nausea. Sicchè domani mattina alle 11 ho il transfer e poi al centro mi han dato 5 giorni di riposo, non di più. Vabbè, meglio di niente. E poi aspetto… con pazienza…
è sempre così, quando non le vuoi arrivano pure in anticipo quando le aspetti si fanno attendere! io due stimolazioni due cicli arrivati in ritardo!
E’ proprio vero quello che dice Frida..quando dovrebbero arrivare ritardano(giusto, che so, per farti illudere ancora un pò e poi darti la mazzata finale). Va bè, sarà lo stress. Comunque, devi essere super-positiva. Sono sicura che questa volta andrà bene. In bocca al lupo.