Pubblicato in: La mia storia

Dai, cazzo!

 La mia faccia quando la gente mi chiede: “E bambini? Ancora niente?”

Eccomi qui. Sono ancora viva. Ho smesso di piangere. Già da un po’ di giorni, a dire il vero.

Mercoledì sono rientrata in ufficio. Mi tremavano le gambe, come se fosse il mio primo giorno di lavoro, anzi, ancora peggio, come una ragazzina al primo giorno di superiori.

Naturalmente tutti i colleghi non hanno fatto altro che esclamare “bentornata!” e chiedermi “come stai?”

Sono consapevole che non sanno quello che sto passando, ma avrei voluto bruciarli tutti con lo sguardo. Credo che il mio responsabile abbia intuito più o meno a che tipo di “operazione” mi sono sottoposta, perché tempo fa aveva indovinato che ero sotto ormoni (io avevo parlato genericamente di “farmaci”) e quando gli ho fatto presente che in autunno dovrò ripetere questo fantomatico “intervento” lui non ha fatto domande ma mi ha solamente consigliato di stare calma e distrarmi un po’.

Il rientro al lavoro non è stato particolarmente traumatico. Ho ritrovato subito la concentrazione e ho sparato le mie cazzate con i colleghi come al solito. Tenere il muso non sarebbe servito a niente, se non a far aumentare la curiosità della gente.

Oggi io e Marito siamo tornati al centro PMA per parlare con la ginecologa di un eventuale futuro tentativo, che potremo fare a ottobre. Ho chiesto lumi su quanto accaduto, ma la dottoressa ha detto che non è possibile sapere come mai la gravidanza non è andata avanti. Mi ha rassicurata dicendo che gli sforzi che ho fatto mentre ero a casa non c’entrano niente. Almeno posso smetterla di sentirmi in colpa.

Non so ancora se faremo sempre a Reggio Emilia il prossimo tentativo, oppure al Demetra di Firenze. Ho sentito parlare bene anche del Tecnobios di Bologna. Probabilmente userò i giorni di ferie che ho ad agosto per andare a sentire un po’ in giro (sperando che ad agosto tutti i dottori non siano in vacanza!) perché se chiedo altri giorni a luglio il mio capo potrebbe uccidermi.

Come programmato ho anche preso appuntamento con l’assistente sociale per iniziare la pratica per un’adozione, ma questo argomento merita un post a parte.

Io e Marito non avevamo previsto di andare in vacanza quest’anno, ma dato che le cose sono andate male e abbiamo entrambi due settimane di ferie in agosto vorremmo trovare un posticino economico e isolato dal mondo dove recuperare un po’ di forze per qualche giorno.

In questo momento vorrei soltanto stare lontana da tutti. Non sopporto più nessuno.

Non sopporto i colleghi che mi prendono in giro perché sono pallida come un morto (dopo sedici giorni di malattia pensavano forse che sarei tornata abbronzata??).

Non sopporto la tabaccaia che l’altro giorno, quando io e Marito siamo andati a comprare le sigarette, con tono allegro ci ha chiesto: “E bambini? Ancora niente?”

Non sopporto le donne incinta che incontro OVUNQUE e che si accarezzano il pancione manco stessero per dare alla luce il futuro salvatore del mondo… Si vede che siete in attesa, sembrate delle balene, non c’è bisogno di ostentare, stronze!

Non sopporto le donne che cercano il secondo figlio e poi sono sconvolte perché arriva subito, quando il primogenito è ancora in fasce… Ma andate un po’ a fanculo, va! Se non vuoi rimanere incinta  usa un cazzo di preservativo!

Non sopporto le “amiche” che alla notizia del mio tentativo fallito mi hanno mandato un sms dicendo “Quanto mi dispiace!”… Né una chiamata, né una visita, né un’e-mail…

Non sopporto l’amica neo-mamma che mi chiede in continuazione di andarla a trovare per vedere il suo pupo… Io tuo figlio non lo voglio vedere, non lo posso vedere! Posso permettermi di essere egoista, una volta ogni tanto?

E non sopporto me stessa perché le ho detto di sì, e so che l’andrò a trovare, farò mille complimenti al bambino, lo riempirò di regali spendendo un patrimonio e poi quando sarò da sola scoppierò a piangere…

DAI, CAZZO!

Ecco, ora mi sento un pochino meglio.

Dopo questo sfogo vorrei aggiungere dell’altro.

La vita mi ha insegnato che bisogna affrontare tutto con decisione, a testa alta, che si deve combattere per ciò in cui si crede e che ogni dramma, ogni dolore, può rappresentare una possibilità. E’ difficile capirlo mentre si sta vivendo un momento buio, ma sono sicura che sia così.

Le persone che hanno figli per caso o senza alcuna difficoltà non si rendono conto della loro fortuna. Non sapete quanta gente di mezza età conosco che si lamenta dei propri figli e afferma che se tornasse indietro non li metterebbe al mondo. Forse c’è un motivo per cui noi dobbiamo soffrire e aspettare tanto. Ora non riesco a capire questo motivo, ma un giorno ci riuscirò. O forse il nostro destino è quello di dare amore ad un bambino che è stato abbandonato. Forse Dio sta cercando di dirci che da qualche parte c’è una creatura che non ha avuto l’amore che merita e sa che noi, invece, possiamo donarglielo.

O forse non esiste alcuna spiegazione, alcun destino, e se tutti noi dobbiamo patire tanto è solo perché la Natura è stronza. Ma preferisco la prima ipotesi.

Ed è vero che la maggior parte delle mie amiche non si sono dimostrate tali, ma grazie a questo blog ho potuto conoscere tante persone che sanno starmi vicino come le persone “reali” non sanno fare. Può sembrare triste, ma in realtà sono fortunata. C’è chi non ha nessuno, io ho voi!

E sono fortunata ad avere un marito che sa farmi ridere e combatte con me, per me, per noi.

Mi piacerebbe avere anche dei genitori con cui parlare e da cui ricevere conforto, e delle amiche con cui sfogarmi, ma devo accontentarmi di quello che ho. E, in fondo, mica è poco, eh!

Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo di mesi, quando io e Marito stavamo ancora facendo tutte le analisi, ed io ero elettrizzata all’idea della PMA, ingenuamente convinta che saremmo stati fortunati al primo tentativo. Ora inizia un’altra atroce attesa, c’è sempre la determinazione a combattere ma manca l’entusiasmo, perché è forte la paura di un’altra delusione.

Ma la vita è questa, e non si può far altro che andare avanti.

Autore:

Perennemente alla ricerca della Vita.

9 pensieri riguardo “Dai, cazzo!

  1. dai cazzo stringi i denti, stringiamo i denti perchè purtroppo di gente che non capisce un cazzo ne è pieno il mondo ma quando avrai tuo figlio solo tu saprai quanto hai fatto per lui e lui lo saprà e ti amerà ancora di più.

  2. Divento ripetitiva se ti dico che ti capisco, capisco il fastidio per le domande, il fastidio per la felicità altrui, il fastidio di girarti e trovarti davanti panciute eccessivamente e fastidiosamente felici. Io ho il mio blog da diversi anni, attualmente 8 su 10 sono in attesa… e io no, ovviamente. Io sono felicissima per loro, ma non posso non provare un leggero fastidio nel leggere nel loro diario virtuale sempre e solo quanto sono felici di essere in cinta, non parlano d’altro. Io non so se riuscirò mai ad essere mamma, ma spero di non essere a senso unico in questo modo. E poi, come te, detesto le domande sceme… “Niente figli ancora? Ma cosa aspettate? Guarda che tu non sei più giovane eh?”… ecco dimmi cosa potrei rispondere ad una domanda tanto idiota? Se a 38 anni non ho figli… non si pongono delle domande?
    Sono entrata nell’ottica che sto per fare la FIVET e che non c’è nulla di sbagliato e di male in questo e quindi, a chi ritengo lo meriti, lo dico. Mi fanno LA domanda e rispondo che non posso averne in via naturale, quindi io e mio marito stiamo procedendo in altro modo. Qualcuno rimane mortificato e chiede scusa, altri sono scienziati e sanno tutto, della serie “Eh si devi stare più rilassata e vedrai che viene.”, ma poi, cosa te lo dico a fare, lo sai anche tu come va no?
    Io credo che in un modo o nell’altro verrà il nostro momento. Se farai il secondo tentativo ad ottobre… sappi che saremo a gambe per aria insieme. Mi hanno posticipato il primo tentativo ai primi di ottobre…. 😀
    Ce la faremo… garantito.
    Bacione.

    1. Quanto detesto quelli che ti dicono che devi stare più rilassata!!! Ma vaff…. Sai qual è il problema? Ho scoperto amaramente che la maggior parte degli adulti (quelli che hanno avuto figli senza alcun problema, forse senza nemmeno volerlo) non hanno idea di come nascono i bambini! Giuro… Pensano che basti avere un rapporto e stop, non conoscono tutti i meccanismi che ci stanno in mezzo… Che amarezza. ps Però che bello che ad ottobre coveremo insieme 🙂

  3. Ciao Eva, ho la tua stessa età. Seguo il tuo blog da un pò ormai, mi sono affezionata a te e tutte le mattine apro internet per vedere se ci sono aggiornamenti. Posso solo immaginare quale sia il tuo immenso dolore, io che ho problemi di ciclo e mi dispero al pensiero che potrebbero minare la mia fertilità. Ti sono vicina con il pensiero e ti abbraccio forte, a domattina!!

  4. Sempre avanti, dritta e spalle larghe. Un consiglio? Non andare a feste di bimbi, declina gli inviti, metti scuse. Sei tanto fragile in questo momento e non è giusto farti del male. Gli amici non capiranno? Sti c…i, penseranno che tu sia strana? Lascia che lo pensino! E riguardo alla gente in genere, fagli battute sulla pma, vedrai fanno delle facce che non tit dico! Meglio pensare che hai le rotelle fuori posto è più divertente. Ottobre è dietro l’angolo.
    Raffaella

    1. Stasera ho rifiutato l’invito della mia amica che ha da poco partorito… L’idea di andare a casa sua, di vederla cullare il suo bambino, mi faceva stare male. Mi dispiace perché le voglio bene, ma proprio non ce la faccio ora a vederla. Ogni tanto bisogna anche saper essere un po’ egoisti…
      Sì, ottobre è vicino, non vedo l’ora che arrivi!

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