Rieccomi.
Ho passato dei giorni con il fiato sospeso, per questo non ho più pubblicato aggiornamenti sul blog. In realtà, non avrei saputo cosa scrivere.
Sesamino ci ha giocato uno scherzetto… Ah, scusate, un passo alla volta. Chi è ‘sto Sesamino, dite?
E’ il nome che ho dato al bimbo. Per ora, intendo… Almeno finché non si saprà se è maschio o femmina. Il nome, quello vero, è già pronto e deciso da anni.
Per il momento, comunque, il bimbo si chiama così. Come mi è venuto in mente un nome del genere?
Beh, qualche giorno fa ero su internet a spulciare, finalmente con il sorriso, tutti i diecimila siti che parlano di mamme e gravidanza. E così ho scoperto che, nella settimana di gravidanza in cui mi trovo (la quarta e qualche giorno, se non ho capito male bisogna calcolare le settimane a partire dal primo giorno dell’ultimo ciclo), l’embrione è grosso come un seme di sesamo. Quindi mi è venuto naturale chiamarlo Sesamino. Anche se marito si sbaglia in continuazione e continua a chiamarlo Garofalino. Vabbé.
Come dicevo, Sesamino ci ha fatto preoccupare. Anzi, mi ha fatto preoccupare, perché Marito era molto più tranquillo di me.
Lunedì, 14 pt, ho fatto il terzo dannato esame delle beta. Risultato: 670 e qualcosa
Non mi sembrava un gran numero. Secondo i miei calcoli il valore doveva essere un pochino più alto. Ho cominciato subito ad agitarmi, ad andare in paranoia, come al solito.
Marito, invece, sembrava tranquillo e mi sono inca##ata perché non riusciva a stare dietro ai miei calcoli. Gli ho pure fatto un grafico, ma niente. UFF.
Il centro PMA ha confermato le mie paure. Al telefono l’infermiere, dopo essersi confrontato con la ginecologa, mi ha detto che il valore non era ottimo, e dovevamo sperare che si alzasse, altrimenti… Altrimenti.
Secondo lui al 14 pt il valore delle beta deve essere almeno 1.000. Mi ha consigliato di rifare le beta giovedì, cioè oggi. Naturalmente non ce la facevo ad aspettare tanto e le ho fatte ieri.
Vi lascio immaginare come ho trascorso gli ultimi giorni.
Ho pianto. Più di una volta. Lo so, ancora non era detta l’ultima parola, non c’era motivo di disperarsi, ma… Volevo piangere, e l’ho fatto. Volevo prepararmi al peggio. Cominciare a buttar fuori il dolore in attesa di una brutta notizia che forse sarebbe arrivata, o forse no. Ma magari sì.
Marito ha passato ore ed ore sui forum di CUB e AlFemminile. Ormai è diventato un esperto di beta, crampi alle ovaie, muco, e chi più ne ha più ne metta. Sigh. Forse preferivo quando diceva che solo gli scemi prendono le informazioni da questi siti. Vedrete che presto diventerà un “forumino”. Potrebbe finire il mondo, quel giorno.
Comunque, Marito ha cercato di consolarmi in tutti i modi. In effetti, leggendo su internet le storie delle donne che ce l’hanno fatta e confrontando i loro valori con i miei, ho scoperto che le mie beta erano perfettamente in linea. Nessuna aveva un valore di 1.000 o più al 14 pt.
Io, però, non riuscivo a stare serena. Marito dice che, finché c’è una minima speranza, non bisogna arrendersi.
Invece, io dico che, se c’è anche un solo motivo per disperarsi, è il momento di iniziare a piangere!
Ieri mattina ho fatto l’ennesimo prelievo del sangue. Marito è andato a ritirare le risposte delle analisi dopo poche ore. Quando mi ha chiamato per darmi il risultato, per poco non sono svenuta. Avevo il cuore in gola, letteralmente.
“Sesamino… Non sei stato nominato!” mi ha detto, non appena ho alzato la cornetta.
Io, presa dall’ansia, non ho capito subito la colta citazione, Marito ha intuito che non era il momento di scherzare e finalmente mi ha detto IL NUMERO.
Risultato: 1589
Quando ho chiamato l’ospedale, naturalmente, erano più che soddisfatti e mi hanno persino detto che posso smetterla di fare le beta (ma penso che un ultimo prelievo lo farò lo stesso, tra qualche giorno…).
Mi hanno fissato la prima ecografia per giovedì prossimo, 3 aprile.
Inutile dire che aspetto quel momento con trepidazione e ansia.
Non so cosa si potrà vedere. Ho la speranza di riuscire a vedere Sesamino e sentire il suo battito, ma forse è troppo presto. Su internet ci sono pareri discordanti. C’è chi dice che la prima eco vada fatta verso la sesta settimana, chi dice che è meglio verso l’ottava o, adirittura, la decima… (sì, e nel frattempo io muoio!).
Insomma, non so cosa accadrà. Mi sento come quando da piccola andavo sull’altalena. Io volevo sempre strafare, essere migliore degli altri bambini, così mi spingevo in alto, altissimo, fino quasi a fare un giro completo…!
Ecco, ora mi sento proprio così. Un momento mi sento in Paradiso, quello successivo all’Inferno… O, semplicemente, nel mondo mediocre che ho conosciuto finora.
Ho voglia di festeggiare. Voglio che le prossime settimane passino il più velocemente possibile. Voglio uscire dal terribile primo trimestre per poter, finalmente, festeggiare come merito, come si merita Marito e come si merita pure Sesamino.
Ho voglia di ridere. Di rispondere “Bene!” con allegria sincera quando qualcuno mi chiede: “Come stai?”, e non ringhiare un “Bene” poco sincero e colmo di incazzatura che nessuno può capire.
Ho voglia di liberarmi del dolore della maternità mancata che negli ultimi anni mi ha a poco a poco divorato, manco fossi un maglione lasciato alla mercé delle tarme.
Ho voglia di essere felice.
Senza se e senza ma.
Sono consapevole che nella vita ci saranno sempre dei drammi da affrontare, lutti da elaborare, dolori da sopportare. Che non esiste la felicità totale, spensierata. Perché, in fondo, se non conoscessimo la sofferenza, non sapremmo neppure distinguere la gioia, quando essa arriva.
Ma questo dolore che ho conosciuto negli ultimi anni, io non voglio più sopportarlo. Non voglio più sentirmi vuota.
Voglio affrontare il resto della mia vita, le sue gioie e i suoi dolori, con una famiglia completa. Quella che non ho mai avuto. Che merito di potermi costruire.
Vorrei avere il telecomando di Adam Sandler ne “Cambia la tua vita con un click”.
Intanto, un primo traguardo l’ho raggiunto.
Oggi inauguro una nuova categoria del mio blog. Gravidanza.
Speriamo di continuare a utilizzarla per i prossimi otto mesi e un po’.
Sesamino, non fare scherzi.