Pubblicato in: La mia storia, Riflessioni

Bye bye, provetta

Sono passati diversi giorni dall’ultima volta che ho scritto qui.
E intanto è trascorso il primo compleanno del mio rifugio virtuale. I blogger sono soliti festeggiare questa data, io sinceramente l’ho pure scordata.
E poi, che ci sarebbe da festeggiare? La nascita di questo blog coincide con l’inizio del mio inferno.

E’ passato anche il nono anniversario dell’incontro tra me e Marito. Era il primo maggio del 2004.
Solitamente festeggiamo questa ricorrenza, quest’anno ho trascorso metà giornata a letto, piangendo, urlando e accusando Marito di essere la causa del mio dolore, in preda ad un delirio pre-mestruale senza precedenti, mentre l’altra metà l’ho passata togliendo le zecche dai cani e da me stessa (eh sì, una è finita addosso a me, che culo), con conseguente disinfestazione del mio corpo e della casa.
Ah sì, dopo aver fatto pace, alla sera io e Marito siamo andati a mangiare fuori, e stranamente non mi sono ritrovata seduta vicino ad una donna incinta o ad una felice famigliola con neonato al seguito (di solito mi succede sempre).

In questi giorni sono in ferie, perciò oggi ho deciso finalmente di riconnettermi al blog e alla posta, sperando di trovare l’ispirazione per scrivere qualcosa di interessante.

L’ispirazione mi è passata non appena ho trovato nella posta due annunci di gravidanza.

Ora, non vorrei sembrare cinica, ma…
Un po’ di delicatezza, no?
Io non scriverei mai ad una sconosciuta che sta EVIDENTEMENTE male (o non si era capito? Posso essere più esplicita) per il fatto di non riuscire a diventare madre, con il solo scopo di vantarmi della mia felicità di essere incinta…
Ma gli ormoni fanno perdere la sensibilità e la saggezza alle donne?!

Un conto è se siamo amiche intime, seppur virtuali, se ci siamo scritte e parlate a lungo, se si è creato un certo rapporto di confidenza… In quel caso sì, certo che vorrei avere la notizia di una gravidanza, e ne sarei pure felice!
Ma se sei una sconosciuta, o una persona con cui ho parlato qualche volta, sinceramente della notizia mi importa ben poco.
Soprattutto se data con così poco tatto.

Sono invidiosa? E certo che sono invidiosa, cazzo.
Se fosse una cara amica a darmi una notizia del genere riuscirei a domare l’invidia per condividere la sua felicità, ma se è una sconosciuta a farlo, non ci provo neanche.

Mi sembra solo un modo per mettersi in mostra, per dichiarare il proprio successo, piuttosto che un modo per infondere coraggio ad una che non ce l’ha fatta.

Donne, per favore, quando CE LA FATE, ricordatevi di quello che avete provato quando il vostro sogno sembrava ancora irraggiungibile. Ricordatevi chi eravate. E ricordate che tante altre donne vivono ancora in un incubo.

Dopo questo lungo preambolo, arriviamo al dunque.

Marito si è finalmente sottoposto al test per la frammentazione del dna spermatico. Risultato: disastroso.
Frammentazione al 20%, superiore ai valori normali.
Questo significa che i suoi spermini, oltre ad essere immobili e anormali, presentano pure delle frammentazioni (delle “crepe”, diciamo). C’è una tecnica particolare, si chiama IMSI, che permette di scegliere gli spermatozoi privi di queste “crepe”, ma l’andrologo del centro PMA di Bologna ha comunque deciso di fargli fare una cura (che FORSE potrebbe migliorare un po’ le cose) prima di riprovare con la PMA.
La cura durerà tre mesi, quindi potremmo procedere con il prossimo tentativo non prima di settembre.

Il medico ha anche affermato che la sterilità di Marito è al 99% causata dagli orecchioni che ha avuto da ragazzino.
Ho chiesto a Marito di cercare di ricordarsi il nome dell’amichetto che gli ha attaccato la malattia. Ho intenzione di cercarlo.
E ucciderlo, ma dopo averlo torturato a lungo.

Tra qualche giorno avremmo dovuto sostenere il secondo colloquio per l’adozione, ma purtroppo dovremo annullarlo perché Marito ha un urgente impegno di lavoro (ecco il motivo scatenante del nostro litigio dell’altro giorno).
Il terzo colloquio, invece, era stato fissato per il sedici maggio, data che ho già dovuto annullare perché mi sono resa conto che proprio quel giorno ho una riunione importante per quel progetto lavorativo che sto seguendo.
Oltre a fare una figura pessima con l’assistente sociale, per affrontare il secondo colloquio dovremo aspettare il venti maggio. Per una come me, che detesta le attese (si era capito?), questa è una vera e propria tragedia.
Senza contare il fatto che entro fine luglio io spero di terminare la fase dell’istruttoria e di avere già in mano la relazione dei servizi sociali, in modo da poter presentare la domanda di adozione ai vari tribunali prima che chiudano, ad agosto. Così poi ce ne andiamo in ferie tranquilli, aspettando di essere chiamati dal giudice del tribunale di Bologna per il colloquio conoscitivo a settembre.

Visto che dovremo recuperare ben due colloqui (e forse ne dovremo pure fare altri), però, non so se questo sarà possibile. E vedere i miei piani stravolti mi fa incazzare da bestia.

Ma veniamo al titolo del post.
Beh, direi che non occorrono molti chiarimenti.

Basta con la PMA.

E’ da un po’ che questa idea mi frulla per la testa. Da quando abbiamo iniziato il cammino dell’adozione, per l’esattezza.
Pensavo che saremmo riusciti a fare tutto. PMA e adozione. Che bastasse la nostra forza d’animo per affrontare entrambi i percorsi. Che sarebbe stato il destino, o il caso, a decidere se il nostro bambino dovesse nascere in una provetta o nel grembo di un’altra donna.

Ma poi, giorno dopo giorno, sono stata assalita dai dubbi. E se la PMA fosse andata bene e avessimo interrotto le pratiche per l’adozione… E poi avessi perso il bambino al terzo o quarto mese? E se avessi partorito un bambino malato, o pazzo come mia madre? E se da qualche parte ci fosse un bimbo che aspetta noi, proprio noi, a cui potremmo donare la felicità e che ci potrebbe completare? Se fosse un’altra donna a dare alla luce MIO figlio?

E’ stato solo l’egoismo a farci decidere in principio di provare con la PMA. Il desiderio di avere un figlio tutto nostro, come la Natura ci impedisce di fare, e l’invidia verso le persone “normali”, a cui basta fare sesso per avere un bambino. Il desiderio di essere anche noi come tutti gli altri.

Ma, forse, noi non siamo come tutti gli altri. No, no, non intendo dire che siamo migliori o peggiori. Forse siamo solo diversi.
Basta pensare alla mia pazza famiglia o alla vita che ho vissuto per capire che no, non sono uguale agli altri. E se Marito sta con me, tanto normale non lo è neppure lui.

Io non mi sono mai vista con il pancione. Non parlo della realtà. Nella vita reale l’unico pancione che abbia mai avuto è quello dovuto al grasso.
Parlo della mia fantasia, dei miei sogni ad occhi aperti.
Non sono mai riuscita ad immaginarmi come una mamma. Di pancia, intendo.

Mentre mamma “di cuore”… Quello è sempre stato il mio sogno.
Vi ho già raccontato che anni fa, prima di scoprire i nostri problemi di infertilità, avevo proposto a Marito di adottare PRIMA di provare ad avere un figlio biologico?
A quel tempo, ve lo potete immaginare, Marito mi ha dato della pazza.
Invece, chissà, forse ho un sesto senso, forse dentro di me già sapevo come sarebbero andate le cose.

Non so se vi ho mai detto che amo scrivere. Intendo al di fuori del blog.
Ho alle spalle un paio di libri pubblicati. La scrittura per me è un po’ più di una passione ma, purtroppo, molto meno di una professione.
E’… Un sogno. Un po’ come quello di diventare madre.

Vi dico questo perché sono solita annotare sul computer le idee (che sul momento mi sembrano geniali) per nuovi racconti e romanzi.
Spesso questi spunti vengono poi abbandonati, per mancanza di tempo o di ispirazione.
L’altro giorno ho ritrovato in una cartella del pc diversi file, risalenti agli anni tra il 2008 e il 2010 (quindi, ben prima della scoperta della sterilità), contenenti bozze di storie abbandonate a metà.
Mi sono messa a rileggerle. Non ricordavo neppure di averle scritte!
Mi è venuto un colpo al cuore realizzando che almeno la metà di quelle storie ha come tema principale l’adozione… Sono tutti incipit che ho scritto a distanza l’uno dall’altro, non mi ero mai resa conto di quanto questo argomento fosse già profondamente vivo dentro di me, ancora prima di viverlo nella realtà.

So bene che essere mamma “di pancia” oppure “di cuore” sono due cose ben diverse. Oh, se me ne rendo conto!
Una mamma biologica è mamma a prescindere, nel momento stesso in cui suo figlio viene alla luce, una mamma adottiva, indipendentemente da quello che dicono i documenti, diventa “mamma” solo quando suo figlio decide che lo merita.

Avevamo deciso di provare con la PMA ancora una volta solo per egoismo, per questo desiderio di essere “normali”, e perché siamo convinti che i medici che ci hanno seguito finora abbiano sbagliato.

Ma forse tutto ha un senso. Aver dato fiducia ad un centro poco professionale, i tentativi falliti, questo ulteriore problema medico di Marito, la cura di tre mesi che ci ha fatto rimandare la PMA (io ero pronta ad iniziare questo mese)…

Forse tutto questo è un segno che la PMA non è la nostra strada.
Forse, invece, non vuol dire niente. Forse si tratta solo di sfortuna, di coincidenze, e non di destino.
Ma a me piace credere che sia così. Che abbia un senso.

Ora come ora il pensiero di una stimolazione ormonale, del pick up, del transfer con conseguente attesa colma d’ansia e timori…
Questo pensiero mi mette solo tristezza e paura.

Perciò, almeno per ora, dico “ciao ciao” alla provetta.

Adesso voglio concentrarmi sull’adozione.
A settembre, si vedrà. Se i servizi sociali avranno scritto una relazione positiva su di noi e potremo procedere con il prossimo passo, la provetta aspetterà ancora. Anzi, mi sa che non la vedrò più.
Se i servizi sociali ci avranno descritto come degli squilibrati, uccidendo le nostre speranze…
No, questo non può accadere.
Perché noi siamo destinati a diventare mamma e papà. Di cuore.
E io lo so da sempre.

Autore:

Perennemente alla ricerca della Vita.

12 pensieri riguardo “Bye bye, provetta

  1. capisco molto bene questa sensazione, che la pma non sia la strada giusta, sono arrivata al bivio anch’io. Per l’adozione ci hanno molto scoraggiato perchè avere già un figlio biologico è un grosso “ostacolo”, ma la pma mi ha tolto il sorriso, mi ha veramente sfinita.
    so di essere molto fortunata, di partire “avvantaggiata”, perchè mamma lo sono già, ma proprio perchè la pancia l’ho provata posso dirti che essere madre è altro. E’ un costruire dal momento che tocchi e vedi tuo figlio per la prima volta. Si è sempre mamme di cuore. Se poi si ha culo o si è “normali” lo si è anche di pancia. Ma è il cuore che ci devi mettere. E’ il cuore che serve per crescerlo.
    Credo che cominciare a concentrarsi su una strada, quella che senti più tua, vostra, soprattutto se dentro di te è sempre stata, sia la cosa più giusta.
    un abbraccio

  2. Ciao splendore, non riesco a leggerti sempre, ho io stesso abbandonato il blog. Il periodo è quello che è e onestamente i problemi e i pensieri occupano molto spazio, lasciandomene pochissimo per il resto. Sono… sollevata in un certo senso, per la tua decisione. Non fraintendermi, se mi avessi dato la splendida notizia io sarei stata felicissima, ma so anche che si soffre molto e non solo fisicamente, nel fare la Fivet, una, due, tre volte. L’aver abbandonato (anche solo temporaneamente) ti da modo di respirare e di prendere le giuste distanze dalla cosa. Ti auguro di cuore che tutto il resto vada bene… anzi lo farà di sicuro. Te lo meriti!
    Io? Mah… io sono sotto pillola da novembre e i problemi lasciati dalla stimolazione ormonale per la Fivet, non sembrano migliorare… coliche ad ogni ciclo, due cicli al mese…. mal di testa… nervosismo e isterismo da ricovero (come mi sopporti mio marito è un vero mistero!). Come già ti avevo detto…. per me si è chiusa col primo tentativo. Va bene così….
    Ti abbraccio forte forte e sappi che anche se non mi faccio spesso viva, sei sempre nei miei pensieri!

  3. Anche io ho sempre pensato che si diventa mamma soprattutto col cuore…esserlo biologicamente non è una garanzia di sentirsi veramente mamma! Quindi secondo me la tua riflessione è giustissima!!! Anche se non mi conosci ti mando tutto il mio appoggio per affrontare questa nuova avventura!!!!

  4. ciao, ti chiedo scusa se ho voluto dirti di aver avuto beta positive…non mi sembra di essermi vantata! lo stesso mess l’ho mandato a tutte le ragazze che mi hanno mandato la stoffina, semplicemente per informarle e per portare un pò di positività! non ho un blog e quindi ho mandato solo delle mail!!
    anche io ho un mio percorso e non certo facile, ho fatto diversi tentativi ma non mi sono mai scoraggiata, avevo sempre il piano b pronto…e anche questa volta!!
    a marzo mi era stata sospesa la stimolazione per zero ovetti prodotti e mia sorella gemella mi ha annunciato di essere incinta, aveva smesso la pillola il mese prima!!
    io sono 7 anni che provo…volevo smettere e aspettare perchè se no con il lavoro come facciamo?? ma poi mi sono detta NO … devo continuare perchè se mollo ora è la fine…perchè ognuno deve pensare per se!!
    ho allontanato tutte le negatività e ho cercato di essere positiva di ridere per qualunque cosa e non pensare ai giorni che passavano!
    leggevo sempre le storie sui blog di chi cel’ha fatta perchè mi davano forza e mi hanno sempre incoraggiata a tentare ancora e ancora… ho sempre pensato che più volte provavo più avrei avuto un giorno la possibilità di avere un positivo!! non sai quanto ho sperato che il tuo ultimo tentativo andasse bene, ma non ti devi scoraggiare…in un modo o nell’altro anche tu un giorno ce la farai! no mollare mai e cerca di essere più serena possibile!
    saluti ariafrittas

  5. Quello che non capisco è…perchè non l’eterologa?Sarebbe un bambino di cuore, ugualmente. E potresti portarlo dentro di te. Da egoista non riesco a capire come si possa privarsi di una gioia tanto grande senza neanche tentare…

  6. Voglio darti un consiglio se me lo consenti, visto che sono sicura che tu e Marito otterrete idoneità per l’adozione iniziate già a vedere quale associazione potrebbe accettare il vostro mandato io ho avuto diverse difficoltà ed in ultimo ma x fortuna le missionarie della Carità mi hanno voluto, sono le suore di Madre Teresa di Calcutta che operano solo in India, se hai bisogno contattarmi fallo pure in ultimo volevo consigliarti di fare sia domanda nazionale che internazionale. A presto Elena

    1. Mmh… Proprio recentemente leggevo che le coppie che si sono sposate solo in comune dovrebbero evitare enti religiosi, in quanto potrebbero essere discriminate (la legge lo vieta, ma nella realtà questo può accadere). Noi vorremmo fare solo la domanda per la nazionale per diversi motivi, tra cui i soldi e la paura di mio marito dell’aereo. Comunque ti scriverò in privato così magari mi puoi dare qualche consiglio 🙂 Intanto grazie!

  7. Ciao Eva!!
    Perdona la latitanza, ma la vacanza italiana mi ha preso completamente ed era esattamente quello di cui avevo bisogno.
    Quante novità e che grande decisione.
    Sai già come la penso, quindi non posso che farti le mie congratulazioni e dirti che sono tanto felice per te, per voi!!
    Aspetto aggiornamenti.
    Anche io ho stravolto un pò le mie scelte, almeno per il momento.
    Un abbraccio enorme!!

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