Circa tre settimane fa io e Marito abbiamo dovuto sostenere la visita con il medico legale dell’AUSL, indispensabile per poter procedere con l’istruttoria per l’adozione.
Sapevamo che, più che una visita, sarebbe stato con un colloquio superficiale e sicuramente poco impegnativo, ma comunque eravamo entrambi agitati.
Purtroppo, a causa della mia lentezza mattutina, siamo arrivati leggermente in ritardo (l’appuntamento era per le otto del mattino in punto, per me che arrivo in ufficio alle nove passate è ancora l’alba!)
Durante il tragicomico viaggio in macchina (abbiamo preso strade di campagna sconosciute per evitare la tangenziale intasata a causa dei lavori stradali) io e Marito ci siamo accordati sulla nostra versione dei fatti.
“Mi raccomando, amore, se ti chiedono se fumi, devi mentire!” dico a Marito.
“Io? Fumare? No no, io non fumo! Che schifo!” mi risponde, aspirando allegramente il fumo di una sigaretta.
“Va beh, non possiamo mentire così…”
“Ok, dirò che ne fumo due o tre al giorno…”
“Non specificare pacchetti, però…”
Quando siamo arrivati alla sede dell’AUSL, prima di essere intervistati dal medico legale abbiamo parlato con una dottoressa, che ci ha fatto compilare un questionario.
Le domande erano quelle che mi aspettavo. Ha sofferto o soffre di malattie cardiache, neurologiche, diabete, ha disturbi psicologici (certo, anche se fosse, lo vengo a dire a te!), ecc. ecc.
Poi la dottoressa ci ha provato la pressione. Mi ha fatto notare che la mia era un po’ altina, per la mia età. L’ha detto con un leggero disappunto.
“Abbiamo corso, visto che eravamo in ritardo…” mi sono giustificata.
Con altrettanto disappunto ha notato che anche la pressione di Marito era alta.
Cioè, questi non ci danno un bambino perché abbiamo la pressione un po’ alta?? Iniziamo bene!
Una volta terminata questa inutile visita, siamo stati scortati nello studio del medico legale che, nonostante il nostro ritardo, si è fatto attendere qualche minuto.
Io e Marito ci siamo seduti e abbiamo pazientemente aspettato. Lo studio era decisamente vuoto e anche un po’ triste.
Accanto alla parete c’era un lettino, probabilmente un reperto della seconda guerra mondiale.
Sulla scrivania c’era una stampante degli anni Venti e un portapenne che conteneva delle biro con la punta rivolta all’insù (?).
In un angolo abbiamo visto un lavandino con a fianco dei cavi elettrici decisamente fuori norma.
E poi… L’armadietto. Ovvero l’oggetto che ha scatenato la nostra ilarità (oh, alle 8 del mattino si ride con poco).
L’armadietto era totalmente vuoto, fatta eccezione per tre oggetti posti ad eguale distanza l’uno dall’altro su una mensola: un bianchetto, un barattolo di colla e un timbro.
Io e Marito abbiamo osservato l’armadietto per alcuni istanti, ed è stato lui il primo ad accorgersi che gli oggetti erano stati messi in ordine ALFABETICO.
Ok, raccontato così non rende, ma vi assicuro che la scena era spassosissima.
Questo dottore mette le cose in ordine alfabetico, e poi siamo noi a dover parlare con lo psicologo?!
Ad un tratto sulla parete davanti a noi ho notato un ottotipo (grazie, Google), ovvero il tabellone con le lettere usate dall’oculista. Mi è venuto il panico. Io sono leggermente miope ma non porto gli occhiali né le lenti, e se il medico mi avesse fatto un esame oculistico?
Ho provato e riprovato, ma non riuscivo assolutamente a leggere l’ultima riga. Allora ho chiesto a Marito di leggermi le lettere, e ho cercato di impararle a memoria. Proprio mentre mi esercitavo, è arrivato il medico legale.
Era un uomo sulla cinquantina, cordiale ed evidentemente desideroso di terminare la visita (la farsa) nel più breve tempo possibile.
Ha letto le nostre risposte al questionario compilato poco prima e ci ha fatto ulteriori domande. Come prevedevo, ha chiesto a Marito se fuma e, se sì, quanto (quando ha detto “solo due o tre al giorno” con aria serissima ho rischiato di scoppiare a ridere), se la sua vista è buona, se beve e se si droga (??), e altre domande inutili che sinceramente non ricordo.
Poi è passato a me, mi ha ripetuto le stesse domande ma, invece di attendere una mia replica, si è dato le risposte da solo.
“Signora, lei ci vede bene? Sì, ci vede bene. Signora, lei fuma? No, non fuma. Signora, lei beve? No, non beve…” e così via.
Io sono rimasta in silenzio, sbalordita, e l’ho lasciato fare.
Poi ci ha consegnato un foglio, firmato e timbrato, dove attesta che siamo idonei per poter adottare.
Prima di salutarci ci ha dato alcune informazioni sull’adozione internazionale. Ci ha detto che alcuni Paesi, come la Russia e altri Paesi dell’Est, richiedono diversi accertamenti medici, anche oncologici per esempio, prima di poter presentare una domanda di adozione. E che, se entro quattro anni non avremo ottenuto l’adozione, dovremo ripetere la visita con lui (beh, se entro quattro – QUATTRO – anni non ho un figlio……..).
Visita conclusa. Inutile quanto essenziale per procedere. Stupida burocrazia italiana.
Lunedì prossimo, 8 aprile, avremo il primo colloquio con l’assistente sociale e la psicologa. E lì sì che ci sarà da divertirsi.
Meglio che non dica loro che mia madre passa le giornate a chattare su Facebook con dei trentenni, voi che dite?
Beh..da psicologa ti dico…menti pure su tua madre, almeno sulle sue migliori abitudini! Non sarà un colloquio simpatico, non lo sono mai, purtroppo. Ma io spero che vada il più liscio possibile, anche se si farà il possibile per metterti alla prova.
Ma guarda ho sta convinzione che tutta sta burocrazia non serva a null’altro che a incassare soldi. Voglio dire…. vuoi dirmi che se uno non ci vede bene non può adottare? Capisco un alcolizzato o un drogato, che dubito si farebbero carico di un bambino, ma se uno porta gli occhiali sarà un cattivo genitore? Mah!!! Burocrazia!
Ciao Eva, io dico che hai cominciato bene, e che presto andrà tutto come desiderate. La sorella di un mio amico è riuscita ad adottare una bimba di 2 mesi nata in Italia dopo qualche mese che avevano intrapreso il tuo stesso cammino (non so se hai fatto la domanda anche per le adozioni nazionali) In ogni caso ti auguro il meglio! Un abbraccio
Asolta Diarista!! Mentire, omettere e omettere!
Andrà bene. Perchè siete cazzuti.
in bocca al lupo per lunedì!
P.S. carino il tuo racconto!
concordo con la linea delle mezzeverità, son cosi utili 🙂
soprattutto in queste circostanze 😀
domani è 8 quindi avrete il colloquio, facci sapere come va!
baci e in bocca al lupo.
Anna