Pubblicato in: Comunicazioni, infertilità, Riflessioni

L’infertilità… E le cugine

È ormai da più di due anni che non scrivo su questo blog. Chissà se qualcuno ogni tanto torna a visitarlo!

Ho deciso di riprendere a scrivere (cosa che, in realtà, non ho mai smesso di fare, ma su altri lidi), perché il prossimo inverno uscirà – udite udite – il romanzo dedicato al mio percorso di PMA. La Robertino-story, come la chiamo io. Una storia che parla di me, ma anche di tutte voi. Del nostro dolore, delle nostre difficoltà, del nostro sogno di diventare mamme. Di infertilità.

Diventare una scrittrice è sempre stato il mio sogno più grande – dopo quello di diventare mamma, ovviamente – e per me è un onore esordire con il romanzo che parla di mio figlio.

Ho pensato che fosse il momento giusto per riprendere questo blog, dato che il libro è basato proprio sui racconti che ho condiviso qui con voi durante gli anni della ricerca della cicogna!

E vi assicuro che ho ancora tanto da condividere.

Se vi va vi chiedo di seguirmi anche sulla mia pagina FB 

E dopo questa comunicazione di servizio, vi lascio al mio post, pieno di agrodolce ironia, proprio come ai (mica tanto bei) vecchi tempi 😉

Quando, ormai otto anni fa, entrai nell’inferno dell’infertilità, scoprii d’un tratto di essere circondata da luminari pronti a darmi ogni genere di consiglio non richiesto, e ad assillarmi con domande e giudizi taglienti.

Il collega, ragioniere, entrato in azienda per raccomandazione, era certo che la diagnosi effettuata dai mille dottori che avevano visitato me e Marito fosse sbagliata.

La lontana zia diceva che sicuramente avremmo avuto un bambino malato, con “le provette e quelle cose strane lì”.

Naturalmente non mancavano gli ultrà del Cattolicesimo, per i quali c’era sicuramente un motivo per cui il Signore aveva deciso che non dovessimo avere figli e che avremmo dovuto rispettare il suo volere.

Alcune delle esternazioni più idiote comprendono le seguenti:

“Ma perché non vai alle Maldive? Sicuramente tornerete in tre!”
Ah, pensi che i miei ovociti e gli spermatozoi di Marito siano finiti lì?

“Devi solo rilassarti e vedrai che arriva!”
Ti assicuro che quando faccio l’amore non sono agitata.

“Mia cugina ha adottato un bambino e poi è subito rimasta incinta!”
Credevo che adottare fosse un altro modo per diventare genitore. Invece è solo un altro modo per restare incinta!

“A mia cugina avevano detto che non poteva assolutamente avere figli e invece ora ha tre gemelli!”
Tua cugina, o ha un culo grosso così, oppure si è dimenticata di raccontarti qualcosa.

“Mia cugina è rimasta incinta con il primo tentativo di PMA, sarà così anche per te, avrai un sacco di bambini!”
Ma vaff…

“Perché non vai alla statua della Madonna di XYZ? Mia cugina è andata lì, l’ha toccata, ha recitato il rosario a occhi chiusi e mani giunte, poi è tornata a casa ed era incinta!”
Guarda in su, guarda in giù, resta incinta quando vuoi tu!

Nel caso non l’aveste capito, la gente è piena zeppa di fantomatiche cugine con un culo grosso così, individui che dovrebbero essere studiati dalla scienza, delle miracolate…

L’unica cugina un po’ sfigata è quella di cui mi ha parlato una mia amica, alla vigilia della mia prima iniezione in preparazione della PMA:

“Mia cugina ha fatto delle cure ormonali ed è diventata brutta, grassa e intrattabile!”

Sono effettivamente diventata pure io brutta, grassa e intrattabile. Ma avrei preferito non saperlo prima!

Vi assicuro che nessun viaggio, né tisana, né preghiera, mi ha aiutato. E sì, la Medicina ha fatto passi da gigante, ma la PMA resta ancora un gioco d’azzardo.

Un gioco in cui sono in ballo delle vite.

Quando una donna scopre di non poter avere figli, precipita in un inferno dal quale è molto difficile risalire. Un inferno che nessuno, e ripeto, nessuno, può capire, tranne chi si trova nella medesima situazione.

Non siamo mostri, peccatrici destinate all’inferno (lo stiamo già vivendo, grazie) fenomeni da baraccone da additare; i nostri figli, se mai nasceranno (dalla nostra pancia o dal nostro cuore non importa), non saranno diversi dai vostri.

Capisco che, davanti ad un dolore che non conoscete, che magari vi fa pure un po’ paura, siate curiosi, e vogliate cercare a tutti i costi qualcosa da dire. Eppure no, non è obbligatorio dire qualcosa, ve lo assicuro.

Se vi raccontiamo della nostra infertilità, o se lo venite a scoprire per vie traverse (la mia vicenda è diventata gossip da pausa caffè grazie all’incapacità del mio capo di stare zitto…), non lo facciamo per farci consigliare strane tisane o visite in luoghi sacri.

Non è quello di cui abbiamo bisogno!

Cercate di trattenere la vostra morbosa curiosità: non siamo esemplari strani da studiare e di cui (s)parlare.

Tutto quello di cui abbiamo bisogno è qualcuno che ci ascolti senza giudicare, e… Di un abbraccio.

Vi assicuro che abbracciare vi scalderà il cuore molto più che non additare.

Autore:

Perennemente alla ricerca della Vita.

12 pensieri riguardo “L’infertilità… E le cugine

  1. Ciao Eva, ti ho pensato in questo periodo, e avevo pensato anche di scriverti, ma non trovavo più il tuo indirizzo email.
    Ci siamo conosciute nel 2014, quando anch’io ho intrapreso il lungo e tortuoso cammino della PMA. I miei tentativi di icsi sono andati male, anche gli embrioni congelati non attecchirono e avevo deciso di non provare più, troppo dolore, troppa delusione, troppa incomprensione da parte delle amiche che non te lo aspetti completamente, una emoticon come risposta al mio messaggio di esito negativo, invece di un abbraccio… nessuno può capire quello che si prova, nessuno tranne tutte quelle che come noi ci passano!
    Anch’io sono andata dalla Santa e mi sono seduta sulla sua sedia, ma non sono rimasta incinta come invece l’amica della mia collega… mi sono allontanata da tutti, dalla fede pure ma in cuor mio speravo sempre in un miracolo.
    Poi 2 anni fa un dolore atroce mi ha colpito, ho perso mio padre, ho perso un pezzo del mio cuore, ho perso l’uomo a cui devo tutto e ho perso la voglia di vivere… un anno dopo mia sorella mi costringe a riprendere gli studi e a rifare l’icsi, per nostro padre lo devi fare, glielo devi, riprova, ritenta, ti do io i soldi mi disse, e così accettai. Le aspettative non erano buone, avevo già 37 anni, meno riserva ovarica… e via con il bombardamento ormonale, solo 4 ovociti maturi, solo 3 fecondati, 2 trasferiti e uno lasciato in coltura che soccomberà qualche giorno dopo…le mie speranze si affievoliscono, non ho nessun sintomo durante la cova… faccio le beta con un magone alla gola, perché ho paura della telefonata che mi aspetta dopo, ho paura di sentirmi dire l’ennesimo “NEGATIVO” dall’altra parte del telefono… decido di fare il prelievo in un laboratorio del paese, mio marito il tardo pomeriggio ritira l’esito e… 142,5! Siiii questa volta è positivo, chiamo il centro e la dottoressa mi dice:” complimenti! Lei è incinta” non riesco a crederci, guardo mio marito e scoppiamo a piangere insieme, ci abbracciamo, ci diamo un bacio…
    è andato tutto bene, sono diventata mamma il 4 dicembre del 2018 di un bambino meraviglioso!
    Antonino si chiama, come il nonno paterno, che non c’è piu neanche lui da tanti anni. Sono sicura che oltre la scienza la mano di Dio c’entra sempre, Dio mi ha fatto questo miracolo per ricolmare il vuoto che mio padre mi ha lasciato. Guardo il mio bimbo e mi passa la tristezza. Lo amo, è lui adesso il mio tutto!
    Grazie Eva, adesso speriamo di fargli la compagnia, chiediamo troppo?!? Dopo tutto quello che abbiamo passato direi di No!
    Un abbraccio e a presto

    1. Ciao, ti giuro che mi sono venute le lacrime agli occhi mentre leggevo il tuo racconto, speravo tanto di leggere un lieto fine e per fortuna è arrivato!! La fede ci aiuta sempre e spero che tu sia riuscita a ritrovarla, sono sicura anche che tuo padre ti protegga da lassù, e il tuo Antonino è un grande miracolo! Un abbraccio a te e al tuo bimbo 🙂

  2. Ciao Eva!
    Bellissimo post. Sono contenta che tu abbia potuto trasformare la tua esperienza in un libro. Si parla davvero troppo poco di problemi di fertilità. Eppure quando se ne parla si scopre che sono moltissime le coppie ad affrontare una situazione del genere.
    Anche io e mio marito siamo agli ultimi tentativi prima di intraprendere un percorso di PMA e so che la comprensione e il sostegno delle persone che ci sono già passate sono state fondamentali per arrivare a questa decisione e saranno fondamentali per sostenerci durante il percorso.
    Purtroppo spesso la gente, che non sa di cosa sta parlando, dice delle cose stupide senza pensare al male che può fare. A proposito di cugine, a me qualcuno ha avuto il coraggio di dire “sarai invidiosa di tua cugina, ora che lei è incinta e tu no”, una cugina che, tra l’altro, considero una sorella. Figuriamoci… non so quale santo mi abbia tappato la bocca in quel momento.
    Andrò sicuramente a leggere i tuoi post passati! Nel frattempo, in bocca al lupo per l’avventura del tuo libro.

    1. E’ proprio vero, quando inizi a parlarne scopri che molte altre persone ci sono passate, o che praticamente tutti conoscono una coppia che ha affrontato problemi di infertilità. Bisogna parlarne sempre di più per fare in modo che smetta di essere un tabù, qualcosa di cui vergognarsi. In bocca al lupo per il tuo percorso!

  3. Ti leggevo qua e là, confesso che perdonami, voi che siete arrivate al percorso PMA con suoi annessi e connessi quando già c’erano molti blog che ne parlavano, all’inizio c’era solo la mitica NINA CERCA E VOI FIGLI NIENTE, vi confondo un po’ ma da scrittrice che ha scritto tanto sull’infertilità ritrovo in questo tuo post le classiche frasi che mi hanno ammazzata a lungo. Non sono diventata mamma, non siamo riusciti ad adottare, abbiamo messo in atto il piano B ospitando diversi bambini dell’area Chernobyl per un soggiorno di cura e questo mi ha davvero rimessa in moto, anche se poi, come Maria Angela nel commento sopra, anche io ho perso mio padre ed è stata molto dura di nuovo. Il tempo comunque è andato avanti, ormai ho compiuto 50 anni e ho puntato di più la bussola su “come vivere felicie (anche) senza figli” che è poi il titolo di un mio e book pubblicato da Delos Digital (scusa la marchetta), ma quelle frasi restano. Quando una mia cugna è rimasta incinta a 42 anni, non eranomai ricorsi alla PMA per motivi religiosi, dopo davvero tanti anni di ricercca, sono stata molto contenta davvero, ma sentirmi dire “vedi a loro è capitato perchè hanno pregato tanto!” da parte di un familiare molto stretto l’ho trovato il top dell’inadeguatezza umana a quello che rimane un dramma.
    Un abbraccio.

    1. Ciao Sandra, grazie per il tuo commento. Il mio blog è stato aperto nel 2012, al tempo non c’erano ancora tantissimi blog sull’argomento (quello di NIna sì, già esisteva!), oggi ce ne sono molti di più e questo è un bene, perché è importante parlarne. Grazie per la segnalazione dei tuoi libri, andrò a dare un’occhiata! Mi dispiace che la tua storia non sia stata a lieto fine, è bellissimo però che abbiate deciso di ospitare dei bambini da Chernobyl (tra l’altro ho già sentito parlare di questi soggiorni di cura e mi interessano, mi daresti altre informazioni, anche in privato?). Sono sicura che tu abbia trovato la formula per essere felice, per quanto riguarda le cattiverie che ci vengono dette sull’infertilità, a volte (come è accaduto a te) addirittura da parte di familiari, dobbiamo lasciarcele scivolare addosso… Noi siamo più forti! Un abbraccio

      1. Ti do il nome di un’associazione nazionale, i contatti li trovi tranquillamente googlando VERSO EST
        da lì puoi farti dare qualche nome di associazioni locali, dipende da dove abitate. Noi ci siamo affidati a un’associazione piccola che purtroppo poi ha chiuso e ci eravamo trovati molto bene, e poi con LA RONDINE che è abbastanza nota (anche qui la trovi in rete) ma aveva un programma diverso e le cose sono andate meno bene.

  4. Grazie Eva, sei molto dolce, anch’io penso e spero con tutto il cuore che mio padre sia il nostro angelo custode.
    Antonino è… semplicemente meraviglioso, bellissimo, dolcissimo e finora pure buono, mangia e dorme, ora ha cominciato a interagire, vuole afferrare le cose… è tenero😍
    Continua a scrivere Eva, perché sei brava, perché riesci a descrivere le sensazioni che si provano, riesci a raggiungere il cuore…e incoraggi le altre a non arrendersi!
    Ma lo sai adesso cosa mi dice la gente?
    “Col forno caldo si inforna di nuovo”
    E vorrei rispondere di getto:” non è che i soldatini di mio marito adesso sono diversi!!!” La storia è sempre quella…
    Comunque io sono felice così, Antonino è il mio principino azzurro, l’ho aspettato da tanti anni e finalmente è arrivato!
    Un bacione e a presto

  5. Ciao Eva, grazie per averci aperto la strada.
    Sono una donna in cerca di felicità, la metto nel mio blog e leggere di te e di altre, mi ha dato lo sloncio per buttarmi in questo mondo.
    Sono in stimolazione. Dovrò affrontare il 3 e ultimo pick-up dopo 2 aborti (sempre con PMA). Ma non mollo. Ogni sera guardo l’ago e mi dico che mi sto iniettando felicità. Che arriverà prima o poi.
    Inizio ad essere stanca, soprattutto per la gente che non si tiene le parole in bocca, che chiede e vuole saperne sempre una più di noi. Ho iniziato a tagliare dalla mia vita persone che non mi stavano facendo bene (tra cui una amica-sorella) che non mi ha mai ascoltato in questi anni, ma che al secondo aborto mi ha suggerito “perchè non fai la procreazione in vitro?”, quando era già un anno che combattevo contro i mulini a vento tra ospedale analisi e l’infertilità.
    Ma l’importante oltre a non perdere la speranza, è non perdere mai il sorriso e la complicità con il proprio compagno, perchè magari un figlio non arriva, ma l’amore deve continuare ad entrare nelle nostre case!
    Ti abbraccio stretta!!

    1. Ti abbraccio anche io e ti faccio un enorme in bocca al lupo. Purtroppo troppo spesso la gente parla senza riflettere, senza alcuna delicatezza, e non capisce neppure quanto ci fa male. Hai fatto benissimo a tagliare certe persone dalla mia vita, l’ho fatto pure io, ti assicuro che ne guadagni soltanto in salute. Che tu possa finalmente trovare la tua felicità!!

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